
L'attività imprenditoriale francese ha subito una forte contrazione in ottobre a causa dell'acuirsi delle tensioni politiche
Il settore privato francese è entrato in un altro mese di declino a ottobre, con uno slancio economico che vacilla tra l'indebolimento della domanda e la persistente volatilità politica. L'ultima indagine HCOB Flash PMI, compilata da S&P Global, ha rivelato una contrazione più rapida del previsto sia nel settore dei servizi che in quello manifatturiero, aggravando le preoccupazioni sulla tenuta della seconda economia dell'area euro.
Un minimo di sei mesi per i servizi
Il PMI dei servizi è sceso a 47,1, un minimo di sei mesi e ben al di sotto della soglia di 50 punti che separa l'espansione dalla contrazione. Gli analisti intervistati da Reuters avevano previsto una lettura più mite di 48,7, suggerendo che il rallentamento è più ampio di quanto previsto in precedenza.
Il settore dei servizi - che rappresenta circa i tre quarti del PIL francese - è ora in contrazione per quattordici mesi consecutivi, sottolineando l'effetto cumulativo delle condizioni monetarie restrittive, della cautela dei consumatori e dell'incertezza politica dopo mesi di disordini sociali e di stallo politico a Parigi.
Il settore manifatturiero ristagna, la produzione composita si indebolisce
Mentre il PMI manifatturiero è salito leggermente a 48,3 (da 48,2 di settembre), il modesto rialzo non è stato sufficiente a compensare la debolezza complessiva. Il PMI composito, che unisce sia il settore manifatturiero che quello dei servizi, è scivolato a 46,8, il calo più netto degli ultimi otto mesi. Gli economisti si aspettavano un dato più vicino a 48,4.
"La tendenza al ribasso del settore privato francese persiste", ha dichiarato Jonas Feldhusen, economista junior della Hamburg Commercial Bank. "Questa combinazione - lieve ripresa dell'industria ma forte contrazione del settore dei servizi - suggerisce un'economia che sta andando alla deriva piuttosto che stabilizzarsi, soprattutto perché la spesa delle famiglie si attenua e la domanda di esportazioni rallenta".
La tenuta dell'occupazione offre una sottile luce d'argento
Nonostante il calo della produzione, le imprese francesi hanno continuato ad assumere per il terzo mese consecutivo, anche se a un ritmo più lento. Gli economisti interpretano questo dato come un segnale del fatto che le aziende si aspettano ancora una ripresa a medio termine o, per lo meno, che sono riluttanti a licenziare personale in un mercato del lavoro rigido.
Tuttavia, è improbabile che le assunzioni da sole riescano a controbilanciare il calo degli ordini. L'indice previsionale delle aspettative delle imprese si è nuovamente deteriorato, riflettendo una minore fiducia nelle prospettive per l'inizio del 2026.
Politica e inflazione offuscano le prospettive
Gli ultimi dati arrivano in un contesto politico incerto. Le controversie di politica interna e l'incertezza sulla riforma fiscale hanno pesato sulla fiducia degli investitori e sul sentimento dei consumatori. Anche la domanda esterna rimane debole: la crescita dell'area dell'euro è rallentata, la base manifatturiera della Germania continua a contrarsi e le tensioni commerciali tra Stati Uniti, Cina ed Europa hanno iniziato a colpire gli esportatori francesi di macchinari e aerospazio.
La Banca di Francia mantiene le sue previsioni - per ora
All'inizio del mese, la Banca di Francia ha mantenuto la sua previsione di 0.3 % di crescita del PIL nel terzo trimestre - eguagliando il ritmo del secondo - ma ha avvertito che l'incertezza politica e il deterioramento delle condizioni globali potrebbero far deragliare questa traiettoria verso l'inverno.
Se i dati PMI rimarranno al di sotto di 50 fino a novembre, gli analisti di diverse banche europee prevedono che l'economia francese flirterà con la stagnazione nell'ultimo trimestre del 2025, mettendo sotto pressione la Banca Centrale Europea affinché giustifichi la sua attuale posizione restrittiva.
Un equilibrio fragile
Per ora, il mercato del lavoro e gli ammortizzatori fiscali della Francia hanno contenuto la flessione. Tuttavia, la persistenza di una domanda debole, il calo del sentimento e la volatilità politica suggeriscono che la seconda economia europea si trova di fronte a una contrazione a fuoco lento piuttosto che a una crisi improvvisa.
I dati PMI di ottobre servono a ricordare ancora una volta che, anche in presenza di una relativa stabilità finanziaria, la stanchezza strutturale del settore privato europeo non si è ancora risolta - e che la ripresa della Francia dipenderà meno dagli annunci politici che dal ripristino della fiducia stessa.
Fonte: Investing.com - "French Business Activity Contracts More Than Expected in October, PMI Shows" (24 ottobre 2025)